“Brevetti vaccini Covid, il senato brasiliano approva la sospensione temporeanea”

Il Senato brasiliano ha approvato un disegno di legge che consente la sospensione temporanea dei brevetti sui vaccini contro il Covid 19. I titolari di brevetti hanno l’obbligo di fornire alle pubbliche autorità, se lo richiedono, tutte le informazioni riguardanti la produzione di vaccini e farmaci per combattere il coronavirus. Il governo federale avrà 30 giorni di tempo per mettere in pratica il disegno di legge, preparando così un elenco di brevetti e domande di brevetto soggetti ad una licenza obbligatoria. Non è lo stesso in Europa, dove il Parlamento Ue non ha approvato le proposte di sospensione temporanea dei brevetti sui vaccini contro il Covid. In merito alla pandemia in Brasile ci saranno dei miglioramenti significativi nel primo trimestre 2022. Invece secondo la responsabile della salute globale di Oxfam Italia, l’Italia , come presidente del G20, può giocare un ruolo importante per promuovere all’interno dell’Unione Europea, la sospensione delle regole che tutelano la proprietà intellettuale delle Big Pharma sui vaccini e la condivisione della tecnologia utile per produrli in tutto il mondo. Un esempio ne è l’India che è considerata la farmacia del mondo ma in questo momento sta rimanendo senza vaccini e senza ossigeno. L’India dovrebbe essere messa nella condizione di utilizzare tutta la sua potenzialità  per produrre i  vaccini. Per far ciò le nostre imprese non devono essere vincolate dai brevetti e dalle licenze o accordi firmati con i colossi farmaceutici.

“Brevetti Green” in Italia

Ogni individuo ha il potere di fare del mondo un posto migliore!

Nell’ultimo decennio è aumentata da parte delle aziende italiane l’attenzione verso l’ambiente ed è aumentata l’attenzione verso tutte quelle tecnologie innovative che sostengono la conservazione dell’ambiente stesso. Questo trend è segnalato in maniera evidente anche nell’ambito brevettuale, grazie all’aumento di invenzioni riguardanti le tecnologie “green”. I settori a cui appartengono tali brevetti sono molto differenti tra loro perché possono riguardare i materiali innovativi utilizzati nel mondo dell’edilizia, come possono riguardare la gestione dei rifiuti, la produzione e lo stoccaggio di energia da fonti alternative (solare, geotermico, eolico). L’analisi dell’UIBM che contiene i dati relativi alle domande di brevetto italiane inerenti a questo argomento è stata pubblicata anche sul sito della WIPO (https://www.3.wipo.int/wipogreen/en/news/2021/news_0010.html).

Tali invenzioni rappresentano in media il 9,6% del totale dei brevetti depositati in Italia negli ultimi dieci anni e più della metà di tali domande, relative alla tecnologia verde, riguardano tre aree principali : risparmio energetico, gestione dei rifiuti, produzione di energia alternativa. Per identificare le domande di brevetto italiane riguardanti le tecnologie verdi, l’UIBM ha applicato la metodologia IPC Green Inventory che recupera i brevetti classificati come eco-innovazioni, attraverso un codice IPC che appartiene alla Green Inventory.

“Il Bacio digitale in tempi di Covid!”

Come semplificare la vita alle coppie che vivono a distanza, ma anche quella delle persone che hanno problemi linguistici? Due inventori inglesi hanno progettato e brevettato un sensore che serve per abbattere le distanze, che soprattutto ultimamente separano amici, coppie e parenti. Trattasi di un sensore che riesce a tradurre in testo un soffio semplice, rilevando il respiro di chi lo indossa ed è in grado di trasmettere i dati ad un dispositivo che è connesso in remoto. Il respiro è rilevato e trasmesso ad una piccola centralina e successivamente gli impulsi vengono trasmessi ad uno smartphone che traduce i segnali in parole e frasi. I tempi di trasmissione e di risposta sono molto rapidi. Tale apparecchio può avere anche un sensore della temperatura, il cosiddetto accelerometro ed un meccanismo di ricezione che avvisa l’utente quando riceve un messaggio. Un aspetto interessante di questo dispositivo, a differenza di altri assistenti virtuali, vedi Alexa, Siri, Google Assistant che si attivano a svolgere veramente le mansioni le più svariate però spesso non riescono a comprendere le parole pronunciate da chi ha difficoltà a parlare, è quello di tradurre in un testo anche un soffio. Chiaramente questa invenzione può essere di supporto agli assistenti virtuali nei casi in cui l’utente ha difficoltà nel parlare bene.

Trattasi di un brevetto curioso, ma sicuramente molto utile.

“Impennata di brevetti in Italia nel 2020 !”

Nel 2020 in Italia le domande di brevetto depositate presso l’UIBM (Ufficio italiano brevetti e marchi) confermano la crescita già rilevata negli anni precedenti.

Hanno superato la quota di N.11.000 domande, esattamente + N.878 rispetto all’anno 2019, mentre i brevetti richiesti per modello di utilità nel 2020 hanno avuto un incremento di N.480 domande depositate, per raggiungere un totale di N.2.396. Sono aumentati anche i brevetti concessi dalla Divisione del Ministero dello Sviluppo Economico competente sulla materia, nonostante l’anno 2020 sia stato caratterizzato dalla pandemia.

Anche il numero dei brevetti concessi per invenzione industriale è aumentato del 6,3% rispetto al 2019 (N.9.161 rispetto a N.8.614) ; invece il numero dei brevetti concessi per modello di utilità è addirittura aumentato del 30,3% (N.2.090 rispetto ai N.1.603 concessi nel 2019).

…nel mezzo delle difficoltà nascono le opportunità che hanno un’amica alleata, la Proprietà Intellettuale!

“Brevetti e vaccini, una convivenza necessaria e possibile!”

La disponibilità dei primi vaccini anti-coronavirus, testati ed approvati, ha riportato alla ribalta il tema della proprietà intellettuale. Ci sono state voci contrastanti su questo argomento, sia a favore che contro la possibilità di brevettare tali prodotti, partendo dal presupposto che in questa maniera si otterrebbe una disponibilità di vaccini più ampia, quindi a prezzi inferiori. Per attuare quanto sopra non occorre stravolgere i principi della proprietà intellettuale, in quanto le principali convenzioni internazionali che regolano tale materia, prevedono la possibilità di conciliare l’interesse pubblico con il diritto di brevetto. Non servono misure eccezionali, come la sospensione o l’abolizione dei brevetti, perché il sistema della proprietà intellettuale contiene già i correttivi necessari per conciliare i diritti esclusivi con le esigenze di pubblico interesse. Intanto esiste il meccanismo della licenza obbligatoria. Cosa significa? Significa che se un prodotto brevettato non è disponibile in quantità sufficiente per soddisfare i bisogni di un paese, chiunque lo può produrre, però su licenza. Questo accade quando la non disponibilità del prodotto brevettato si protrae per un lasso di tempo lungo; in Italia si parla di 3 anni. Resta il fatto che esiste l’Accordo TRIPs, accordo sugli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale, che da l’opportunità ai governi di essere flessibili nel modulare la protezione al fine di raggiungere quelli che sono gli obiettivi sociali.

“La batteria del futuro è in vetro, arriva il brevetto !”

All’età di 94 anni John Goodenough, scienziato e professore universitario di Fisica all’Università di Austin in Texas, è l’uomo che ha presentato un prototipo di batteria in vetro nel 2017 richiedendone il brevetto nel 2019. Si tratta di un’invenzione che potrà cambiare nei prossimi anni le nostre vite, spingendo la diffusione delle auto elettriche, facendone aumentare l’autonomia e diminuendone il prezzo. La nuova invenzione riguarda una batteria di nuova generazione che può essere prodotta interamente in vetro, capace di immagazzinare energia a temperature più basse rispetto alle tradizionali batterie agli ioni di litio, ma soprattutto più semplice da produrre perché usa il sodio che è più facile da reperire su scala globale. Tale batteria è considerata rivoluzionaria perché potrebbe dare ai veicoli elettrici un’autonomia di 1600 km con una carica di soli 60 secondi, oltre al fatto che inoltre riuscirebbe a superare la barriera dei prezzi che sino ad oggi hanno reso veramente costose le auto elettriche, ostacolandone la diffusione. L’inventore dice : “ Penso che abbiamo la possibilità di realizzare ciò che si é cercato di fare negli ultimi 20 anni, ottenere un’auto elettrica che sarà competitiva in termini di costi e convenienza con il motore a combustione interna”. Le auto elettriche si stanno diffondendo sempre di più nel mercato dell’automotive, per questo i produttori cercano delle alternative sempre più innovative e convenienti per quanto riguarda le batterie  e le modalità di alimentazione dei veicoli a zero emissioni. Nel caso della batteria in vetro l’innovazione riguarda la grande densità di energia con la capacità di ricaricarsi in brevissimo tempo. Come ogni innovazione merita di essere valorizzata e resa unica attraverso la proprietà intellettuale.

“Un sanificatore per monete e banconote, UV Cash e Pos”

Le monete e le banconote sono alcune tra gli oggetti più sporchi con i quali entriamo in contatto ogni giorno. Virus e batteri possono proliferare sulle superfici dei soldi che abbiamo nel portafoglio, trasmettendo così velocemente il contagio perché secondo alcuni studi scientifici il COVID-19 può sopravvivere anche per diverse ore. Questo problema è stato evidenziato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità durante la prima crisi in Cina che ha provveduto poi alla disinfestazione delle banconote in circolazione. Anche in Italia, una volta presa coscienza del problema, un commerciante di Forlì ha trovato una soluzione. Trattasi di un sistema innovativo  per sanificare le monete, le banconote e le carte di credito che si chiama UV Cash e Pos. L’invenzione, per la quale è stato depositato un brevetto, consiste in un meccanismo nel quale ci sono 2 cassetti dove inserire il denaro, uno di fronte al cliente e l’altro davanti all’operatore della cassa. Con un solo gesto entrambi i cassetti si chiudono e le monete e le banconote si trovano sotto una luce a raggi ultravioletti che in 5 secondi eliminano il 99,9%  di germi e batteri, garantendo la sicurezza a chi li dovrà utilizzare poi. Lo stesso procedimento è applicabile alle carte di credito . E’ un’idea molto apprezzata l’avere il resto sanificato e ciò è molto utile per tutte le attività commerciali, i bar ed i ristoranti dove c’è movimento di denaro o comunque pagamenti attraverso bancomat e carte di credito. La proprietà intellettuale oggi più che mai  é un valore aggiunto per le aziende.

“E24Woman , un bracciale salvavita”

 

L’intuizione spesso genera innovazione

E24 Woman non è un braccialetto comune ma è un bracciale salvavita, con il design di un vero e proprio gioiello. Quando una donna si trova in difficoltà, in emergenza, preme un tasto SOS Call che si collega alla centrale operativa h24, ne rileva la posizione, inviando direttamente sul posto il soccorso grazie al GPS del bracciale. Rispetto a prodotti simili già esistenti sul mercato E24Woman ha diverse particolarità :

. Chiamata ad impatto vocale – se avviene un incidente e la donna è impossibilitata nel  premere il tasto SOS, il bracciale urtato invia in automatico la chiamata alla centrale e se non vi è risposta, E24 invia una registrazione vocale alla centrale, permettendo comunque di rilevare l’accaduto ed inviare i soccorsi. Le conversazioni vengono memorizzate attraverso una Sd card e cloud ed una videocamera che è visibile solo alle autorità giudiziarie per una questione di privacy. L’alternativa è una parola registrata dall’utente ed in caso di emergenza basterà dire tale parola per attivare la richiesta di soccorso.

.   Ha un’assistenza h24 valida in tutta Europa per garantire sicurezza anche al di fuori dell’Italia.

. Ha un controllo costante dei parametri vitali ed è capace, attraverso dei biosensori di rilevare un’anomalia come per esempio la saturazione.

La produzione partirà a metà 2021 con due versioni, elegance e smartwatch sport.

L’idea giusta merita sempre di essere protetta come gli sforzi fatti in ricerca e innovazione , l’investimento di tempo e denaro meritano un ritorno per l’azienda.

Tutto ciò può avverarsi attraverso la proprietà intellettuale che inoltre rende unico il prodotto sul mercato.

“La Proprietà Intellettuale genera valore !”

Con il termine proprietà intellettuale si indica una serie di principi giuridici e di norme che hanno come fine la tutela delle iniziative nate dall’ingegno e dall’inventiva dell’uomo. Trattasi di strumenti legali che difendono queste opere da eventuali abusi di soggetti non autorizzati. Possedere la proprietà intellettuale significa essere i proprietari di un’idea, di un progetto che nascono da una manifestazione intellettuale.

Le aree principali della proprietà intellettuale sono :

. diritto d’autore , che protegge le espressioni artistiche

. copyright, che si occupa soprattutto delle entrate che derivano dalla detenzione di diritti sul prodotto

. proprietà industriale mirata a tutelare marchi, brevetti e modelli

E’ estremamente importante tutelare la proprietà intellettuale dal momento che, se questa viene violata si può andare incontro a gravi conseguenze di natura penale.

Oltre ad essere uno strumento di protezione delle idee, la proprietà intellettuale si è trasformata in un importante opportunità per favorire la crescita ed il finanziamento delle imprese.

“… tu azienda tutelati non solo per difenderti dal tuo concorrente ma soprattutto per DISTINGUERTI nel tuo mercato di riferimento!”

“La Ferrari elettrica, work in progress!”

A Maranello la gestazione è lunga, vogliono pensarci bene prima di proporre un’auto di rottura. In Ferrari sanno benissimo che il loro prodotto elettrico dovrà essere una vettura che sia una Ferrari anche senza il suo cuore pulsante, i cavalli vapore. Tutti sanno che non possono fallire anche pagando il prezzo di arrivare con qualche mese o anno di distacco rispetto ai loro competitor. Non dimentichiamoci che stanno ancora provando a capire quando mettere a disposizione del loro pubblico il  primo SUV che arriverà sicuramente circa 20 anni dopo il debutto della Cayenne di Porsche. Recentemente sono stati depositati e registrati disegni che rispecchiano la volontà di realizzare un’auto supersportiva che però si discosti dalle tradizionali per l’adozione di un motore elettrico. Tali disegni tecnici sono parte di brevetti depositati dal Cavallino Rampante presso lo European Patent Office. Il telaio è degno di una Ferrari che ha nelle corse il suo più grande alleato. Non mancherà di certo un’area dedicata ad alloggiare le batterie. I tempi per vedere una Ferrari elettrica pronta per essere commercializzata non sono maturi, ma ci arriveremo.