“ World IP Day 2025 e la musica!”

Il giorno 26 Aprile 2025 si è celebrata la “Giornata mondiale della proprietà intellettuale”, il cui tema è stato la musica. La WIPO (Organizzazione mondiale della Proprietà Intellettuale) ha voluto omaggiare il linguaggio universale della musica facendo capire quanto la proprietà intellettuale sia importante in questo settore per proteggere i diritti dei diversi professionisti. L’impatto che la musica ha sui settori economici va oltre l’intrattenimento, ma si estende in campi differenti quali il cinema, la tecnologia, i videogiochi, la moda etc. La proprietà intellettuale applicata al settore musicale offre diversi tipi di protezione quali; il copyright che protegge non soltanto le composizioni e i testi delle canzoni ma anche le interpretazioni specifiche separando così i diritti del compositore con quelli del paroliere, del produttore e dell’interprete; i brevetti che proteggono le innovazioni tecnologiche nel campo musicale e software di settore; i marchi che invece proteggono i nomi d’arte, i loghi da cui poi possono nascere i brand. Nel mondo della musica i professionisti che contribuiscono all’ottenimento del prodotto finale sono numerosi, vedi gli autori, gli arrangiatori, i musicisti, i produttori, i tecnici del suono, i progettisti grafici, quindi il ruolo che svolge la proprietà intellettuale in un ecosistema così complesso è fondamentale. Nell’era dell’intelligenza artificiale e della digitalizzazione il settore musicale sta affrontando nuove sfide, ma la sfida principale rimane quella di tutelare chi crea musica.

Mimit, inaugurata la mostra “L’Italia dei brevetti, innovazioni e invenzioni di successo”

“Il diritto di proprietà intellettuale è il motore propulsivo in Italia. Il Design, i brevetti, i marchi sono l’eccellenza del Made in Italy, la forza che da forma alle idee e che anima i prodotti unici e preziosi, come vengono riconosciuti da tutto il mondo. Con questa mostra vogliamo esaltare il genio di chi ha ideato qualcosa di nuovo ed è entrato nelle nostre vite cambiando la società” ha dichiarato il Ministro delle imprese e del Made in Italy. Parole dette durante l’inaugurazione della mostra “L’Italia dei Brevetti, invenzioni e innovazioni di successo”, organizzata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy  per celebrare sia i 140 anni della fondazione dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, sia i 550 anni della pubblicazione del primo Statuto dei Brevetti, promulgato dalla Repubblica di Venezia nel 1474. L’obiettivo dell’esposizione è quello di raccontare il passato ed il presente attraverso l’impatto di oltre 100 brevetti di invenzione industriale sulla società italiana e nel contesto internazionale, mettendo a confronto diverse generazioni di creatori. La mostra da l’opportunità ai visitatori di visionare dei pezzi unici che attestano la varietà dell’attività inventiva italiana e la complessità dei processi di innovazione, valorizzando così il patrimonio industriale fatto di storie di inventori di successo che hanno cambiato il modo di vivere.

Questa mostra (aperta al pubblico e sita al Ministero a Roma) è un modo per riflettere sul passato e per capire come possiamo essere più competitivi nel presente e nel futuro aumentando l’innovazione.

“Metaverso, ecco i controlli da fare prima!”

Sempre più aziende sbarcano nel Metaverso ma è fondamentale prima di farlo, estendere le tutele dei propri beni anche in questo ambito. E’ una regola importantissima da applicare per evitare di ritrovarsi a gestire delle problematiche dopo. L’obiettivo principale è quello di proteggere di fin da subito i prodotti, i servizi, i beni che l’azienda intende replicare nel mondo virtuale del Metaverso. Lo scopo è quello di evitare dei tentativi di contraffazione che iniziano ad esserci anche in questo ambito specifico. Per i brand si tratta di aggiungere, in fase di registrazione, anche la versione digitale del marchio e l’utilizzo di oggetti rappresentati digitalmente. Parallelamente occorre registrare anche i propri nomi a dominio nel metaverso per evitare la corsa alla registrazione di nomi o brand “acchiappa-click”, simili oppure identici. In pratica è sufficiente registrare il proprio nome a dominio abbinato al termine “Metaverso”. Per evitare la contraffazione è necessario analizzare in anticipo il proprio portafoglio di titoli di proprietà intellettuale, valutando l’opportunità di estendere in via preventiva la protezione dei propri diritti di proprietà intellettuale alla versione digitale dei corrispettivi prodotti e servizi nel mondo. In aggiunta è opportuno estendere il servizio di sorveglianza di marchi di terzi alle classi merceologiche relative a prodotti e servizi virtuali.

“Fondo per le PMI – Anno 2022”

Nuovi finanziamenti saranno disponibili a partire dal 10 Gennaio 2022 sul Fondo PMI.

Le piccole e medie imprese italiane potranno richiedere sovvenzioni (voucher) per l’ottenimento del rimborso parziale dei costi sostenuti per il deposito di marchi, disegni/modelli e brevetti.

La richiesta all’EUIPO andrà effettuata prima di depositare la domanda di marchio, disegno o brevetto. Sarà possibile per le PMI, nel corso del 2022, presentare una sola richiesta all’EUIPO, per ricevere  un  contributo di  un  importo massimo complessivo fino  a € 2.250,00.

“ Le due H di Huawei sono diverse dalle due C di Chanel” (la sentenza del Tribunale Europeo)

Il logo del marchio Huwaei non può essere ricondotto a quello a quello della Maison Chanel, secondo la sentenza del Tribunale dell’Unione Europea. Questa è la conclusione della causa aperta dall’azienda francese contro il gruppo cinese nel 2017, il cui oggetto era un logo considerato troppo simile, formato dalle due H incrociate. Nel 2019 la domanda di Chanel è stata respinta dall’ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale, affermando che non c’era rischio di confusione tra i due loghi. Chanel non contenta ha fatto appello contro tale decisione per richiedere l’annullamento, ma il ricorso dal Tribunale dell’Unione Europea è stato respinto in quanto le due U di Huwaei sono disposte verticalmente e nel marchio Chanel le due C sono disposte orizzontalmente. I marchi in conflitto presentano delle somiglianze, ma le loro differenze visive sono rilevanti. Nel marchio Chanel le curve sono più arrotondate, i contorni più spessi con una disposizione nettamente differente rispetto alle due H di Huwaei.

“Bandi Brevetti+, Marchi+, Disegni+”

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha stanziato 38 milioni di euro per le misure agevolative di Brevetti+, Disegni+ e Marchi+ per le piccole e medie imprese. Le nuove versioni dei bandi contengono alcune novità in relazione ai requisiti di accesso e alle agevolazioni concedibili. Per quanto riguarda i Disegni+ ed i Marchi+ è stata introdotta una nuova procedura telematica di presentazione delle domande, uniformata a quella dei Brevetti, per semplificare l’accesso alle imprese richiedenti.

Le domande di contributo potranno essere presentate con le tempistiche seguenti

. dal  28 Settembre 2021 i Brevetti+  (stanziati 23 milioni di euro)

. dal 12 Ottobre 2021 i Disegni+ (stanziati 12 milioni di euro)

. dal 19 Ottobre 2021 i Marchi+ (stanziati 3  milioni di euro)

I bandi rientrano nel piano strategico  per il triennio 2021-2023 che ha l’obiettivo di realizzare un pacchetto di interventi finalizzati a promuovere e tutelare la proprietà intellettuale nell’ambito della digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo, definendo una strategia che permetterà all’Italia di allinearsi a livello europeo.

“Una Pmi su 4 ha subito violazioni in Europa per marchi e brevetti”

Una PMI su quattro tra quelle che detengono brevetti, disegni industriali e marchi, in Europa, dichiara di avere subito delle violazioni di proprietà intellettuale. Tra queste il 27% si trova in Italia. Trattasi di attività di contraffazione e specificamente di falsificazioni di marchi, brevetti, spionaggio industriale e vendite di imitazioni online. Il danno che questo tipo di attività creano non è solo per i consumatori  finali  ma lo è anche per l’economia dell’Unione Europea, soprattutto per le piccole e medie imprese. Le imprese che detengono marchi o brevetti sono sempre le più competitive e registrano un fatturato per dipendente superiore del 68% rispetto a quelle imprese che non li hanno. La contraffazione è un problema che colpisce molto l’Italia, considerando che nonostante il Covid, l’Italia è collocata in Europa in decima posizione per domande di brevetti ed in quarta posizione per domande di marchi. Secondo l’Euipo (Ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale) quasi un europeo su 10 ha affermato di aver acquistato involontariamente prodotti contraffatti a causa di indicazioni false. Secondo un’indagine fatta risulta che i cittadini maggiormente vittime di contraffazione sono quelli in Bulgaria (19%) in Romania (16%) in Ungheria (15%), mentre la Svezia (2%) e la Danimarca (3%) hanno le percentuali più basse in assoluto all’interno dell’Unione Europea. I prodotti contraffatti rappresentano il 6,8% delle importazioni dell’Unione Europea, con un valore globale pari a 121 miliardi di Euro. Tale fenomeno interessa vari settori quali il farmaceutico, il cosmetico, l’elettronica, le bevande , l’abbigliamento. La pandemia ha sicuramente accentuato questi reati contro la proprietà intellettuale, che rimane sempre un fattore irrinunciabile per la vita e la crescita delle aziende e svolge un ruolo primario nel potenziare gli elementi competitivi  legati alla qualità e all’innovazione, accrescendo la capacità di scambio economico, commerciale e finanziario delle aziende stesse.

“La proprietà intellettuale e la rivoluzione digitale nell’era del Coronavirus”

L’emergenza Coronavirus ha insegnato  che gli investimenti per attuare una rivoluzione digitale sono indispensabili per le aziende. Non è possibile ignorare questo passaggio perché si rischia di restare non al passo con i tempi. Sono sempre i numeri che parlano. Durante il periodo di grande emergenza Covid, l’utilizzo del web è aumentato tantissimo, tanto che le persone che hanno utilizzato un servizio digitale hanno  rappresentato un +11% rispetto al periodo antecedente il lockdown. Chiaramente una rivoluzione digitale comporta per le aziende il fare delle scelte basate su una strategia chiara, individuando dei servizi attendibili, fruibili e rapidi. La credibilità però deve essere supportata dalla difesa contro le attività illecite. Infatti è fondamentale che l’azienda non si imbatta in prodotti o servizi contraffatti; la pianificazione di attività necessarie per contenere questo rischio non può escludere quindi l’esistenza della proprietà intellettuale.  Chi investe nello sviluppo digitale deve necessariamente avere al suo fianco consulenti in proprietà intellettuale preparati in grado di organizzare dei processi difensivi; questa competenza  porta all’azienda una ventata di efficienza e semplificazione. E’ fondamentale un’attenta valutazione di tutto ciò che accade nel web. L’attività di contrasto alla contraffazione digitale genera anche informazioni utili ai fini del marketing ed alle politiche di vendita e di sviluppo dei prodotti. Chi decide oggi di investire in questo senso sia a livello digitale che a livello di proprietà intellettuale sicuramente avrà un margine di vantaggio rispetto alla concorrenza ritardataria.

“L’Unione Europea difende l’unicità della Vespa Piaggio”

Vespa Primavera è protetta dal design registrato dal gruppo Piaggio nel 2013, dal marchio tridimensionale relativo allo scooter Vespa e dal diritto d’autore che tutela il valore artistico della forma della Vespa. Il gruppo Piaggio sono anni che combatte la lotta alla contraffazione e questa attività ha portato ad ottenere la cancellazione di oltre 50 marchi registrati  da terzi negli ultimi due anni. Ultimamente l’Unione Europea ha difeso l’unicità della Vespa Piaggio, dichiarando nullo il design registrato da un cinese. Quest’ultimo ha prodotto scooter simili a Vespa esponendoli al salone di Milano delle due ruote, Eicma 2019. La registrazione è stata annullata perché si è trattato di un illecito tentativo di riproduzione della Vespa stessa.

Se investi ti distingui perché se attrai trattieni!

“La Proprietà intellettuale accresce il valore del brand!”

Gli introvabili Nutella biscuits sono sorvegliati sia sugli scaffali dei supermercati che nel registro dell’Ufficio Brevetti Europeo. Perché? Spesso gli scaffali sono sprovvisti di questo articolo. Le possibilità possono essere molteplici; difficoltà di approvvigionamento, trovata commerciale etc.  Da una ricerca eseguita , dopo aver fatto alcune verifiche fra i diversi registri della Proprietà Intellettuale, sono emersi marchi, design e brevetti a tutela della confezione, del nome, dell’estetica e di alcuni aspetti tecnici di un biscotto destinato ad un grande successo. Analizzando a 360 gradi questo approccio alla proprietà intellettuale è doveroso evidenziare che i titoli IP esprimono il massimo della loro potenzialità quando oltre a generare una barriera per la concorrenza, contribuiscono ad incrementare il valore di un marchio che , a sua volta, potrà essere di spunto per nuove idee ed innovazioni. Una considerazione importante è quella che fra tutti i titoli di proprietà intellettuale, proprio quello che vorrebbe tutelare gli aspetti più tecnici del biscotto , sembra essere stato oggetto di particolare attenzione da parte di terzi. E’ importante porre l’attenzione per capire quale sia il possibile oggetto di una domanda di brevetto. Le invenzioni oggetto di un brevetto possono appartenere a qualsiasi settore della tecnica, quindi anche all’industria alimentare. Solitamente in questo settore i brevetti riguardano processi legati a macchine, a impianti di produzione e/o confezionamento, ma può capitare invece che si focalizzino su aspetti tecnici del prodotto alimentare stesso. A volte capita che soggetti terzi, generalmente concorrenti, possono presentare motivazioni e/o prove per cercare di impedire la concessione del brevetto stesso. Nel caso specifico l’esame della domanda di brevetto è in corso. La proprietà intellettuale è da sempre uno strumento per la crescita economica delle singole realtà e del paese.