“Il marchio Plasmon torna in Italia!”

Lo storico marchio Plasmon, simbolo dell’alimentazione per l’infanzia in Italia, è tornato ad essere di proprietà italiana, dopo sessant’anni sotto il controllo statunitense. Lo stabilimento di latina è occupato da circa 300 persone e produce ogni anno circa 1,8 miliardi di biscotti per il mercato italiano a marchio Plasmon. La nuova proprietà ha assicurato la continuità produttiva ed occupazionale. Questa acquisizione è motivo di grande orgoglio ed emozione perché riportare in Italia marchi iconici come Plasmon concretizza per la società acquisitrice, multinazionale con sede a Reggio Emilia, una visione che perseguono da anni e cioè costruire una multinazionale italiana capace di dare nuova vita a brand amati e profondamente radicati nel nostro paese. Plasmon, Marchio storico con oltre 120 anni di storia, è il marchio n.1 nel mercato italiano degli alimenti per l’infanzia, grazie al suo iconico biscotto e ad un’ampia gamma di pappe e prodotti specifici per i bambini. Il ritorno di Plasmon nelle mani italiane solleva un tema centrale, la sovranità alimentare e la valorizzazione delle filiere locali. In un mercato globalizzato e dominato da logiche industriali, il fatto che un marchio così radicato nella culturale alimentare nazionale venga gestito da una realtà italiana potrebbe favorire una maggiore attenzione alle materie prime, alla sostenibilità ed alla trasparenza.

Mimit, inaugurata la mostra “L’Italia dei brevetti, innovazioni e invenzioni di successo”

“Il diritto di proprietà intellettuale è il motore propulsivo in Italia. Il Design, i brevetti, i marchi sono l’eccellenza del Made in Italy, la forza che da forma alle idee e che anima i prodotti unici e preziosi, come vengono riconosciuti da tutto il mondo. Con questa mostra vogliamo esaltare il genio di chi ha ideato qualcosa di nuovo ed è entrato nelle nostre vite cambiando la società” ha dichiarato il Ministro delle imprese e del Made in Italy. Parole dette durante l’inaugurazione della mostra “L’Italia dei Brevetti, invenzioni e innovazioni di successo”, organizzata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy  per celebrare sia i 140 anni della fondazione dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, sia i 550 anni della pubblicazione del primo Statuto dei Brevetti, promulgato dalla Repubblica di Venezia nel 1474. L’obiettivo dell’esposizione è quello di raccontare il passato ed il presente attraverso l’impatto di oltre 100 brevetti di invenzione industriale sulla società italiana e nel contesto internazionale, mettendo a confronto diverse generazioni di creatori. La mostra da l’opportunità ai visitatori di visionare dei pezzi unici che attestano la varietà dell’attività inventiva italiana e la complessità dei processi di innovazione, valorizzando così il patrimonio industriale fatto di storie di inventori di successo che hanno cambiato il modo di vivere.

Questa mostra (aperta al pubblico e sita al Ministero a Roma) è un modo per riflettere sul passato e per capire come possiamo essere più competitivi nel presente e nel futuro aumentando l’innovazione.

“Indice Brevetti 2023”

Il record di domande di brevetti nell’anno 2023 è stato in Italia! Le aziende e gli inventori italiani hanno depositato un numero record di 5053 domande di brevetto presso l’EPO, con un aumento del 3,8% rispetto all’anno precedente. Tale risultato ha portato l’Italia a posizionarsi al quinto posto tra i paesi dell’UE per domande di brevetto, dietro la Germania, la Francia, i Paesi Bassi e la Svezia. A livello di regioni, la Lombardia rimane la prima regione italiana per domande di brevetto, occupando un terzo del totale; seguono l’Emilia Romagna ed il Veneto. Rimane sempre una grande differenza tra il nord ed il sud dell’Italia. Le prime tre aziende  italiane nel 2023 sono state Coesia, Ferrari e Iveco. Invece tra i principali richiedenti  del nuovo modo di tutela brevettuale, il cosiddetto sistema del brevetto unitario, è emersa la Pirelli. A livello mondiale l’azienda che ha depositato più domande di brevetto nell’anno 2023 è stata Huawei. Fondamentale al di là dei numeri è l’analisi dei settori dove la  crescita dei brevetti è stata importante ; macchinari elettrici – apparati ed energia (+15%), handling e imballaggio (+ 14,6%),trasporti (+13,5%). Invece le aree tecnologiche principali per le domande di brevetto sono : la comunicazione digitale, le tecnologie mediche, l’IT e le macchine elettriche , gli apparati e l’energia. Il Premio europeo degli inventori 2023 è stato assegnato al fondatore di D-Orbit che ha sviluppato un sistema per rimuovere la “spazzatura spaziale” dall’orbita terrestre. Il brevetto è un grande strumento dedicato alle aziende affinché possano espandersi sul mercato con una visione altamente tecnologica ed internazionale.

“Oggi 50 anni di brevetto Europeo!”

Il 5 ottobre del 1973, esattamente 50 anni fa, 16 nazioni europee decisero di impegnarsi per sostenere l’ideale  che il progresso tecnologico  doveva superare i confini nazionali e così firmarono la “Convenzione sul brevetto europeo” (CBE). Oggi è la ricorrenza di quel momento, che fu un momento di vera svolta nella storia europea del dopoguerra. Da quel giorno iniziò il sistema brevettuale che oggi comprende 39 stati membri, tra i quali l’Italia. Fondamentale è sottolineare che le industrie europee che più utilizzano i brevetti assicurano circa un posto di lavoro su cinque. Le innovazioni oltre a migliorare la vita quotidiana di ciascuno, aiutano anche ad affrontare alcune delle problematiche più importanti dell’umanità. Il recente lancio del Brevetto Europeo con effetto unitario ha uno scopo di accessibilità e semplificazione. Perché? Perché abbiamo un’unica  procedura, soggetta a un’unica tassa di rinnovo e nella stessa valuta, con un sistema giuridico unico davanti ad un unico Tribunale Unificato per i paesi partecipanti. La domanda di brevetti europei non è mai stata così alta e tutto iniziò quel 5 ottobre del 1973.

“Ego Smart, brevetto regisrato”

Il brevetto è quel titolo di proprietà industriale fondamentale per valorizzare la propria azienda rendendola distintiva sul mercato di riferimento, al fine di far emergere le proprie capacità professionali con un livello tecnologico altamente competitivo. Questo concetto molte realtà produttive lo fanno proprio e per loro diventa strategico possedere dei brevetti, soprattutto quando il loro mercato non è circoscritto a livello nazionale ma spazia a livello europeo ed internazionale. Questa è la filosofia di una grande realtà italiana, presente nell’area bergamasca, che ha prodotto e brevettato una placca intelligente di ultima generazione che è il risultato di automazione, stile e informazioni pratiche. Parliamo del prodotto Ego Smart, che fornisce informazioni istantanee sullo stato dell’impianto e sulle funzioni specifiche dei comandi installati , vedi lo stato delle luci e delle finestre, informazioni sulla  sicurezza che sfocia nella rilevazione di perdite di gas e fumo, nella segnalazione di perdite di acqua oppure nel rendere la gestione più efficiente della casa, migliorando così la qualità della vita. Questo è il risultato di un percorso lungo, basato sull’innovazione, sulla visione uniti alla creatività. Quest’ultima è un bene prezioso che da un valore aggiunto nella crescita aziendale. Dove c’è creatività c’è innovazione e l’innovazione merita di essere valorizzata attraverso la proprietà intellettuale.

“UE lancia la riforma dei brevetti, verso sovranità tecnologica!”

L’Ue è pronta a lanciare una nuova normativa per i brevetti tecnologici. La Commissione Europea ha presentato una proposta di riforma che prevede un registro di brevetti standard che coprono 5g, wifi, bluetooth e altre tecnologie importantissime per l’industria.Lo scopo è quello di aiutare le aziende a frenare le battaglie legali sul diritto d’autore, in particolare le PMI, al fine di sfruttare al massimo le loro invenzioni e le nuove tecnologie, contribuendo così alla competitività e alla sovranità tecnologica Ue.

 

“Brevetti, la classifica europea”

Nell’anno 2022 sono state presentate N.4.864 domande di brevetti all’Ufficio Europeo dei brevetti (EPO), il secondo risultato più alto di sempre. L’Italia è posizionata all’undicesimo posto nella classifica dei primi 50 paesi per domande di brevetto, tale risultato attesta una crescita complessiva rispetto al passato del 10%. I primi cinque paesi posizionati sono gli Stati Uniti (25% del totale), Germania (12%), Giappone (11%), Cina (10%) e Francia (6%). E’ possibile fare anche una classifica delle 8 regioni italiane presenti tra le prime cento europee sempre in base alle domande di brevetto presentate all’EPO nel 2022. In prima fila abbiamo la Lombardia, che si classifica la regione italiana che registra più domande di brevetto nel 2022 ed è posizionata al 12esimo posto con N.1.547. Segue L’Emilia Romagna (24esimo), il Veneto, il Piemonte, la Toscana, il Lazio, il Friuli Venezia Giulia e il Trentino Alto Adige. La Lombardia è l’unica regione italiana che ha superato le N.1.000 richieste di brevetto e insieme all’Emilia Romagna ed al Veneto nel totale superano il 60% di tutte le domande di brevetto presentate dall’Italia all’EPO. Facendo invece un’analisi generale le domande presentate dai 39 paesi europei nel 2022 sono allo stesso livello dell’anno 2021, anche se rispetto al totale sono diminuite leggermente mentre invece sono aumentate quelle dei paesi extraeuropei vedi Stati Uniti e Cina. Il colosso Huawei si classifica nuovamente al primo posto per richiesta di brevetti.

“Brevetto Unitario”

In data 1 giugno 2023 entrerà in vigore il Brevetto Unitario. Tale sistema apporterà importanti novità per la concessione e la tutela dei brevetti in Europa. Trattasi di un nuovo titolo brevettuale che consentirà, attraverso un’unica procedura ed il pagamento di un’unica tassa, di ottenere la protezione brevettuale in tutti gli stati membri della UE che hanno aderito a tale sistema (Italia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Polonia, Malta, Cipro, Grecia, Svezia, Danimarca, Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Repubblica Ceca, Repubblica slovacca, Slovenia, Portogallo, Austria, Romania, Ungheria, Irlanda). Il brevetto unitario  conferisce un livello di tutela uniforme al suo titolare ed è una novità nel panorama europeo in quanto è un brevetto sovranazionale, sottoposto alla giurisdizione del Tribunale unificato dei brevetti.

“Italia ai primi posti in EU per brevetti: Idrogeno”

Da un recente studio condotto dall’Ufficio Europeo dei brevetti (Epo) e dall’Agenzia internazionale dell’energia (AIE), il nostro paese, per quanto riguarda i brevetti globali, è il quinto paese più innovativo in Europa per le tecnologie dell’idrogeno, che sono attualmente considerate fondamentali per andare a contrastare il cambiamento climatico; siamo dietro la Germania, la Francia, i Paesi Bassi e la Danimarca. Tale studio prende in considerazione tutti i brevetti registrati tra l’anno 2011 e l’anno 2020 riguardanti tutte le tecnologie legate al mondo dell’idrogeno; quindi dalla produzione allo stoccaggio, dalla distribuzione alla trasformazione, così come le applicazioni finali. L’Italia è tra i primi posti in Europa nei brevetti per la transizione verso l’idrogeno, soprattutto quello verde ovvero da fonti non fossili. A livello mondiale invece sempre in ambito di brevetti sulle tecnologie a idrogeno al primo posto troviamo l’Unione Europea (28% del mondiale) poi il Giappone(24%), mentre gli Stati Uniti (col 20%) sono al terzo posto. Se in Europa e in Giappone tali brevetti sono cresciuti è evidente che negli Stati Uniti sono invece diminuiti nell’ultimo decennio.  A livello internazionale l’attività di brevettazione nelle tecnologie dell’idrogeno è rimasta invece modesta (anche se in aumento) in Corea del Sud ed in Cina.

“Che importanza ha la proprietà intellettuale per le imprese?”

Viviamo in un mondo molto competitivo e interconnesso. Il successo delle aziende è strettamente legato alla loro capacità di reazione ai cambiamenti del mercato e dell’economia. In una tale situazione i beni immateriali (anche “virtuali”) di un’azienda sono spesso più importanti dei beni materiali rivestendo così un ruolo strategico. La proprietà intellettuale è il modo migliore per tramutare le idee innovative in un valore economico, cercando di mantenere sul mercato il vantaggio competitivo grazie alle proprie innovazioni. Per applicare questi concetti è fondamentale scegliere delle strategie opportune, attraverso il proprio consulente, che aiutino un’azienda a valorizzare la propria attività. L’UE è leader nell’esportazione di tecnologia e know-how in tutto il mondo, ma se non sono protette, le imprese UE possono essere vittime di violazioni. Quindi la tutela e l’applicazione dei diritti di proprietà intellettuale sono una sfida importante per tutte quelle imprese che vogliono espandersi su nuovi mercati. L’Italia è il secondo tra i paesi dell’UE (preceduto solo dalla Germania) per numero di marchi e disegni industriali depositati dalle aziende presso EUIPO (Ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale). I diritti di proprietà intellettuale tutelano gli inventori, i creatori e le imprese affinché altri non traggano indebitamente  profitto dalle loro creazioni o invenzioni. La scelta del corretto approccio di gestione IP dipende dal modello di business di un’azienda, dal settore tecnologico, dal tipo di mercato in cui opera, ma soprattutto dal giusto consulente di proprietà intellettuale che la segue.