“Senza la ricerca scientifica e senza la tecnologia d’avanguardia, non c’è un progresso!”
La neurologa Melanie Walker, docente dell’Università di Washington ha annunciato che siamo solo all’inizio della più grande rivoluzione tecnologica della storia della medicina . In un recente report che ha scritto per il World Economic Forum, la Walker immagina il futuro della medicina lanciando una provocazione: “ Chi avrà bisogno di ospedali quando si potranno prevenire o curare le malattie direttamente da casa?”. Predire il futuro della sanità nell’era della rivoluzione tecnologica non è certamente facile. La neurologa spiega che nel 2030 la prevenzione dominerà il mondo della medicina. Innanzitutto la percentuale di traumi diminuirà grazie all’aumento della sicurezza ad ogni livello , con il numero di incidenti in crollo verticale grazie ad auto che si guideranno sole e fabbriche popolate dai robot. Sarà sicuramente più difficile debellare le patologie che hanno origine cardiovascolare, visto che gli infarti sono la prima causa di decesso nelle società avanzate; qui però la prevenzione giocherà un ruolo molto importante . Ci saranno dispositivi di monitoraggio indossabili (i cosiddetti “wearable”), installati su speciali magliette che comunicheranno i dati del ritmo cardiaco e della pressione arteriosa , in tempo reale ai medici. Si parla anche di sensori neurali impiantati nel cervello capaci di fare una diagnosi a distanza di disturbi potenziali , in maniera rapida e sicura. Per le piccole patologie si potrà dialogare da lontano con il proprio medico , che prescriverà i farmaci destinati ad essere inviati direttamente a casa. Per problemi più seri sarà necessario rivolgersi a strutture specializzate , che avranno sostituito i grandi ospedali. La neurologa sostiene che una rapida scansione del paziente, grazie ad una tecnologia avanzata , combinando radiologia , risonanza magnetica e spettrografia , senza biopsie , fornirà ai medici tutti i dettagli delle funzioni metaboliche del soggetto. Sicuramente non ci saranno più tempi di attesa per la donazione di organi , perché questi verranno prodotti da stampanti biologiche 3D di ultima generazione, “on demand” e saranno ovviamente tagliati su misura del singolo paziente. Per ultimo le patologie più importanti, come ad esempio i tumori , verranno operate direttamente dall’interno del corpo, senza bisturi, grazie a micro robot endovascolari teleguidati dai medici. Quindi la stampante 3D, che è solo l’ultima delle novità, i sensori neurali impiantati nel cervello, i dispositivi di monitoraggio, insieme danno l’idea di quanto la fantascienza sta diventando scienza e di quanto l’innovazione tecnologica sia importante. L’innovazione, come progresso tecnologico, richiede però di essere supportata dagli strumenti messi a disposizione dalla proprietà industriale, nel caso specifico dai brevetti per invenzione . Con gli stessi si crea il monopolio brevettuale, garantendo all’azienda produttrice un ritorno dei propri investimenti, allungando il ciclo di vita del prodotto. L’invenzione quindi può essere di stimolo ai concorrenti, diventando uno dei principali strumenti di divulgazione per il progresso della tecnologia stessa.