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“Pechino rafforza la tutela della proprietà intellettuale”

Il presidente cinese ha espresso  più volte ed in più occasioni la sua intenzione di dare una svolta all’intero sistema della proprietà intellettuale allo scopo di innalzare gli standard di protezione di un paese che in realtà non ha mai smesso di innovare, anche durante la pandemia. Nell’anno 2020 la Cina ha incrementato le registrazioni WIPO del 16,1% in più rispetto all’anno 2019, con un 3% in più rispetto agli Usa, trainando in alto la quota mondiale dell’Asia. Sono state accolte richieste che le aziende sostenevano da anni. Sul fronte dei brevetti per design i titolari possono proteggere sia la totalità, sia le singole parti di un prodotto, con una durata di tutela che si allunga dai 10 ai 15 anni. Sono aumentati i danni punitivi in caso di violazioni internazionali, con multe cinque volte più alte rispetto alle misure previste. E’ sicuramente difficile per chi subisce un danno accertare le perdite subite e accertare il guadagno illecito realizzato dal presunto violatore. Anche nell’ambito sanitario si introduce il meccanismo del Patent linkage, che rafforza la tutela in giudizio dei diritti di sfruttamento industriale dei prodotti di marca rispetto ai generici e si allunga la durata brevettuale di un nuovo farmaco già approvato per la commercializzazione. Invece scattano risarcimenti più pesanti per la violazione del copyright ed il tetto massimo per il danno passa da 1 a 5 milioni di Renminbi, con un minimo di 500.