“Storie di alcuni marchi famosi di motociclismo”

HONDA – Quando molti produttori usavano un logo unico per le auto e per le moto, Honda pensò di distinguersi. Il celebre logo ad Ala fu ideato nel 1947 da Soichiro Honda, che per disegnarlo prese l’ispirazione dalla dea greca Nike, simbolo di vittoria. L’emblema debuttò sull’Honda A-Type del 1947 e nel corso degli anni venne aggiornato con l’ultima revisione che risale al 1988. Per le auto invece Honda introdusse un logo separato, una semplice H stilizzata che fu adottata ufficialmente nell’anno 1961.

HARLEY DAVIDSON – Fu fondata dai fratelli Davidson e William Harley nel 1903. Nonostante ai giorni nostri sembra che l’autore del logo sia sconosciuto, alcuni ritengono invece che a idearlo sia stata la zia dei fratelli Davidson, che contribuì alla decorazione dei primi materiali promozionali. Il marchio negli anni ha subito delle variazioni ma il classico schema nero, arancione e bianco rimane un simbolo inconfondibile da oltre 100 anni.

YAMAHA – La Yamaha nacque inizialmente come azienda di strumenti musicali e da qui nasce il logo con i tre diapason, introdotto nel 1898. Quando Yamaha iniziò a costruire moto nel 1955, scelse di mantenerlo inalterato, viola per la divisione musicale e rosso per la divisione moto.

“Il marchio ben costruito genera una riconoscibilità immediata ed una fidelizzazione duratura!”

“Yamaha brevetta un radar innovativo”

Yamaha sta lavorando su un sistema radar capace di percepire i pericoli intorno alla moto, avvisando il pilota e frenando il mezzo. La vera novità sta nel modo in cui vengono trasmessi gli avvisi. Le moto del futuro prevedono sistemi elettronici sempre più sofisticati di assistenza alla guida. Sia la BMW che la Ducati che la KTM propongono su alcuni modelli sistemi che si basano su dei radar in grado di percepire il pericolo e di regolare in automatico la velocità della moto. In Giappone hanno pubblicato un brevetto che attesta che anche Yamaha sta lavorando verso questa direzione. Trattasi di sensori radar anteriori e posteriori che servono a monitorare l’area intorno alla moto trasmettendo poi i dati al computer di bordo. Se esiste un pericolo di collisione viene emesso un avviso che crea un collegamento tale in grado di far frenare la moto autonomamente. La novità del brevetto esiste nel modo in cui vengono presentati gli avvisi e le informazioni. Yamaha non utilizza il display della strumentazione, ma la superficie degli specchietti ; dietro i vetri a specchio viene posizionato un piccolo display che può essere utilizzato per visualizzare le varie icone. In aggiunta, i bordi superiori dello specchio sono dotati di piccole luci a LED capaci di emettere ulteriori segnali di avvertimento in diversi colori.