“Misure per prevenire l’estinzione dei Marchi storici di rilevanza nazionale”

Per marchi storici di rilevanza nazionale si intendono quei segni registrati da almeno 50 anni o effettivamente utilizzati in modo continuativo da oltre 50 anni, anche se non registrati, che però godono di notorietà e sono stati utilizzati per la commercializzazione di prodotti/servizi realizzati da imprese nazionali di eccellenza e collegate al territorio nazionale. Il Ministero delle imprese e del Made in Italy ha emanato un decreto specifico per assicurare e prevenire l’estinzione di questi segni, anche quando i titolari non abbiano più l’interesse di utilizzarli, attuando due operazioni ; cessione del marchio a favore del Ministero, in caso di cessazione attività e deposito di domanda di marchio non più in uso. Nel momento in cui un soggetto titolare di un marchio storico decida di cessare la sua attività in modo definitivo, ha la possibilità di notificare la sua decisione alla Direzione Generale del Ministero 6 mesi prima della chiusura effettiva. La Direzione Generale effettuerà una verifica e comunicherà la volontà a subentrare nella titolarità del marchio stesso. Il Ministero qualora ritenga che un marchio di valenza nazionale non sia utilizzato da almeno 5 anni può depositare un’azione di decadenza per non uso davanti UIBM. In questo caso avrà poi la facoltà di depositare una nuova domanda di registrazione del medesimo marchio. Successivamente il Ministero stesso potrà pubblicare sul proprio sito istituzionale l’elenco dei marchi di cui è divenuto titolare in maniera tale che eventuali aziende interessate ad investire nel Made in Italy possano formulare una richiesta di utilizzo.

Obiettivo, evitare l’estinzione dei marchi storici  e promuovere la continuità dell’utilizzo degli stessi.

“Indice Brevetti 2023”

Il record di domande di brevetti nell’anno 2023 è stato in Italia! Le aziende e gli inventori italiani hanno depositato un numero record di 5053 domande di brevetto presso l’EPO, con un aumento del 3,8% rispetto all’anno precedente. Tale risultato ha portato l’Italia a posizionarsi al quinto posto tra i paesi dell’UE per domande di brevetto, dietro la Germania, la Francia, i Paesi Bassi e la Svezia. A livello di regioni, la Lombardia rimane la prima regione italiana per domande di brevetto, occupando un terzo del totale; seguono l’Emilia Romagna ed il Veneto. Rimane sempre una grande differenza tra il nord ed il sud dell’Italia. Le prime tre aziende  italiane nel 2023 sono state Coesia, Ferrari e Iveco. Invece tra i principali richiedenti  del nuovo modo di tutela brevettuale, il cosiddetto sistema del brevetto unitario, è emersa la Pirelli. A livello mondiale l’azienda che ha depositato più domande di brevetto nell’anno 2023 è stata Huawei. Fondamentale al di là dei numeri è l’analisi dei settori dove la  crescita dei brevetti è stata importante ; macchinari elettrici – apparati ed energia (+15%), handling e imballaggio (+ 14,6%),trasporti (+13,5%). Invece le aree tecnologiche principali per le domande di brevetto sono : la comunicazione digitale, le tecnologie mediche, l’IT e le macchine elettriche , gli apparati e l’energia. Il Premio europeo degli inventori 2023 è stato assegnato al fondatore di D-Orbit che ha sviluppato un sistema per rimuovere la “spazzatura spaziale” dall’orbita terrestre. Il brevetto è un grande strumento dedicato alle aziende affinché possano espandersi sul mercato con una visione altamente tecnologica ed internazionale.

Italia e Giappone, cosa ci accomuna ?

Una vita dura una generazione, il buon nome sempre.

Secondo il Presidente e CEO Uotani dell’azienda cosmetica Shiseido esiste un’affinità particolare tra i giapponesi ed gli italiani, che consiste nell’avere entrambe una passione per la qualità e la ricerca dello stile in ogni cosa che fanno. Shiseido nello specifico investe da sempre percentuali superiori alla media nel settore ricerca e sviluppo. Oggi però il fatturato da loro realizzato per il 50% é  in Giappone, quindi desiderano sviluppare nel futuro maggiormente l’export ; nell’export ha un ruolo importante l’Italia . Perché? Innanzitutto perché l’Italia è uno dei principali mercati europei per Shiseido, con ulteriori possibilità di sviluppo grazie all’e-commerce ed alle partnership con catene e department store. Secondo punto importante è che la Global digital academy interna di Shiseido , che ogni anno forma circa 600 dipendenti è guidata da un italiano, chief di digital officier di Shiseido. Infine e soprattutto c’è la partnership firmata il 01/07/16 con Domenico Dolce e Stefano Gabbana per la produzione , lo sviluppo e la distribuzione mondiale di fragranze , makeup e skincare con il marchio Dolce&Gabbana. L’obiettivo loro è quello di puntare poi su tutti i mercati. In Europa il potenziale maggiore è nei profumi , in Asia nel mercato beauty domina lo skincare, mentre negli USA il primato lo possiede il makeup. Chiaramente però grazie alla forza del loro brand, le linee Dolce&Gabbana hanno la potenzialità di cambiare il mercato facendo crescere ogni linea in tutti i mercati. I giapponesi facenti parte del team direzionale di Shiseido hanno capito quanto sia importante, per raggiungere obiettivi alti , lavorare a stretto contatto con l’Italia , scambiandosi idee, progetti e visioni.

Il buon nome dura sempre, perché ? Perché il buon nome è caratterizzato dalla professionalità , dalla qualità dei prodotti che necessariamente le aziende di cosmesi , dove c’è innovazione , devono tutelare attraverso la proprietà industriale. La tutela combatte la contraffazione che purtroppo in questo settore è un fenomeno molto diffuso, che oltre a creare danni economici alle aziende produttrici, crea danni anche ai consumatori finali che ravvisano una minaccia per la loro salute e sicurezza.